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L’Austria decreta la fine delle segherie bellunesi

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LONGARONE – Una soluzione, Claudia Scarzanella, non ce l’ha. O, meglio, è convinta che per risolvere il gap tra Bellunese e Austria servano accordi internazionali in grado di portare vantaggi ad entrambi i territori. Ma ancora nessuno ha preso in mano la questione e in provincia le segherie continuano a chiudere. «Siamo rimasti forse in cinque spiega e anche chi resiste ha dovuto ridimensionarsi. Il problema è che nella fase del boom si sarebbe dovuto fare rete e creare innovazione, ma non è successo». Oggi le aziende non hanno materia prima da lavorare. Le ditte boschive vendono i tronchi a quelle austriache, in grado di pagarli a peso d’oro perché grazie a macchinari di altissima tecnologia riescono a sfruttarli al massimo elevando la qualità anche delle parti più scadenti. Un tronco pagato 60 euro dalle realtà locali viene acquistato a 80 dagli austriaci. Una lotta impari in cui le ditte boschive lasciano vincere gli stranieri per avere maggiori guadagni e le segherie locali si ritrovano a elemosinare il materiale che resta, spesso privo di assortimento.

http://ilgazzettino.it/nordest/articolo-2285228.html

Scritto da Alessia Trentin

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