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Maltempo, Mountain Wilderness: "Commissariare la filiera del legno. Bisogna agire con urgenza"

Di Luca Andreazza - 04 novembre 2018 - 19:03

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L'ondata di maltempo ha cambiato la morfologia del territorio, il volto è diverso per un danno ambientale e paesaggistico di dimensioni elevatissime. Casanova: "Non è possibile scaricare sui sindaci la responsabilità della gestione di questo lavoro. Investire nel valore del lavoro del boscaiolo".

TRENTO. "Si deve commissariare per il periodo necessario tutta la gestione della filiera del legno", questa la proposta di Luigi Casanova, presidente onorario dell'associazione ambientalista Mountain Wilderness, che aggiunge: "Questa massa di legname va recuperata nei tempi più brevi possibile e va previsto un mercato che penalizzi al minimo il valore dell’intero patrimonio".

L'ondata di maltempo ha cambiato la morfologia del territorio, il volto è diverso per un danno ambientale e paesaggistico di dimensioni elevatissime. Le prime stime parlano di due milioni di metri cubi di alberi abbattuti in Trentino. A questo si devono aggiungere i danni in Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Come affrontare una emergenza simile e evitare di sperperare la ricchezza insita nel legname da recuperare? Come agire con urgenza? Mountain Wilderness suggerisce alcune risposte nel commissariamento: dopo la rimozione degli alberi abbattuti è necessario poi prevedere piani per rimboschire centinaia di migliaia di ettari di superficie a bosco.

"Serviranno milioni di abeti, larici, aceri e faggi - continua il presidente onorario - ma anche manodopera stagionale oltremodo potenziata e gestita dal servizio pubblico. Ma non è possibile scaricare sui sindaci la responsabilità della gestione di questo lavoro. Il commissario e i suoi collaboratori andrebbero ricercati tra i tanti forestali, anche esperti di mercato, dei quali le aree interessate abbondano".

Questa figura apicale, che gestirebbe l’emergenza, avrebbe il compito di definire, in modo condiviso tra i territori, le priorità degli interventi nel recupero del legname, ma anche nel coordinare le squadre boschive. E ancora indirizzare le vendite tramite accordi preventivi con le grandi segherie dei Paesi confinanti, quali Austria e Germania.

"Il commissario - prosegue Casanova - sarebbe chiamato a valutare quanto e quando recuperare per indirizzare alla cippatura o negli impianti di teleriscaldamento le enormi quantità di massa legnosa che incontreranno un veloce deperimento qualitativo. E poi passare al rimboschimento, alla riqualificazione e alla stabilizzazioni delle superfici che sono state devastate dal cataclisma".

Un lavoro centralizzato, gestito con procedure burocratiche molto semplificate, permetterebbe anche a comuni e enti proprietari di non dover agire in proprio e mettersi in concorrenza tra loro. "Sono necessarie decisioni immediate - evidenzia il presidente onorario - coordinamento e investimenti nelle infrastrutture boschive. Abbiamo bisogno di recuperare, da subito, una cultura e un lavoro diffuso del territorio che troppe semplificazioni economiche di un turismo aggressivo ci hanno fatto perdere. Dobbiamo ritornare a investire nel valore del lavoro del boscaiolo e nella cura delle nostre foreste, giorno per giorno".

Il passo successivo è quello della piantumazione dei nuovi alberi. "Una forestazione - dice il presidente onorario - che probabilmente andrà reinventata in funzione dei cambiamenti climatici in atto. che si abbatteranno sempre più spesso sui nostri territori per costringerci a emergenze costose in termini di vite umane, denaro e paure diffuse".

La politica dovrebbe cambiare le priorità, cambiare la rotta dello sviluppo. "Abbiamo visto - aggiunge Casanova - i torrenti erodere ciclabili, mettere a rischio stabili anche recenti costruiti lungo i corsi d’acqua. Abbiamo visto minacciate stalle, baite costruite in zone a rischio geologico e valanghivo, se non travolte dagli eventi. Le emergenze nelle Dolomiti dovranno riguardare solo la messa in sicurezza e la gestione dell’esistente per puntare alla sostenibilità. Sobrietà che non significa impoverimento in quanto si deve investire sul modo di lavorare più stabile per offrire risposte ai anche ai cambiamenti climatici. Basta cementificazione e consumo del suolo".

 

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